sabato 14 gennaio 2012

TERMINATO IL RESTAURO DELLA ROCCA DI ANCAIANO NEL COMUNE DI SPOLETO.

ANCAIANO – Torna al suo antico splendore la superba rocca di Ancaiano, suggestivo  paese del territorio spoletino posto a confine con la provincia di Terni .  La rocca è uno dei rari esempi di architettura militare a difesa del versante sud del  territorio dell’antico  ducato e della stessa Umbria. La rocca che da tantissimi anni versava nel più completo degrado e abbandono, da qualche tempo e’ ritornata a rivivere grazie ad un accurato restauro, consolidamento e ristrutturazione senza precedenti,  da parte dei proprietari, una facoltosa famiglia della Roma bene. Il progetto di recupero e’ stato redatto dall’architetto spoletino Sebastiano Amato. Gli interventi si sono resi possibili grazie anche alla realizzazione di una strada da sempre assente, la quale permette, inerpicandosi dentro una fitta boscaglia,  di raggiungere il maniero fino alla porta principale. Quindi, sistemati i bastioni cilindrici, le mura che scendevano fino all’abitato, l’alto  mastio quadrato. La particolarità della torre  sta proprio nella massiccia architettura, con una decorazione complessa con barbacani di pietra bianca. Sempre alla estremità, sul terrazzamento di vedetta, un piccolo vano, il quale rende caratteristico tutto l’insieme della costruzione. “La rocca  si fa  risalire agli inizi del XI secolo – afferma lo storico locale Carlo Favetti -  fu edificata dai nobili Ancaiani, signori del castello e delle terre circostanti oltre che della vicina abbazia di San Pietro in valle della quale furono sempre abati Commendatari.  Posta su uno sperone roccioso, imprendibile, domina la valle, il palazzotto padronale, la chiesa di San Martino. Molte delle abitazioni del paese  sono state recuperate. Il recupero architettonico della rocca – continua -  che di notte risplende per un intelligente impianto di illuminazione, permette quindi ai proprietari di poter trascorrere al suo interno interi periodi dell’anno, ridando vita e vigore a uno dei luoghi di grande importanza sulla storia spoletina. La prestigiosa famiglia Ancaiani feudataria del luogo e esponente di spicco della nobiltà spoletina ha dato un impulso notevole alla crescita socio culturale e politica del territorio. Iniziarono  come ghibellini e poi furono Guelfi moderati. Tra i personaggi illustri  - aggiunge - si ricordano Filippo e Berardo Ancaiani che 1190 firmarono la cessione dell’ abbazia di San Pietro in valle e dei castelli circostanti alla città di Spoleto.. Gli Ancaiani ghibellini furono: Vanni, Andrea, Tommaso e Ranallo che nel 1319 si impadronirono della città di Spoleto. Il più virtuoso fu Placido , capo dei Guelfi spoletini circa nel 1473, nominato padre della patria. Sull’architrave d’ ingresso della rocca è posto lo stemma “leone rampante grifato” e il motto “Ortus cum Patria”. Dal 1478 – conclude Favetti - gli Ancaiani tornano in possesso dell’abbazia di Ferentillo  con la nomina di abati commendatari: Benedetto, Decio, Ludovico, Aloysio. La famiglia dal 1618 annovera anche una beata ossia Dorotea degli Ancaiani e Mario Ancaiani il primo Arcivescovo di Spoleto nel XIX secolo”.  

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