Ieri a Spoleto nel teatro del complesso di San Nicolò dalle ore 10 circa si
è svolta la celebrazione per la giornata della Memoria,organizzata dal Comune
di Spoleto, in ricordo della deportazione e dell’uccisione del popolo ebraico.
Ad introdurre lo spettacolo l’assessore all’istruzione Battistina Vargiu,
che si è detta felice di vedere i giovani ed ha ripetuto la frase di Primo Levi:
<<Comprendere è impossibile, conoscere è necessario>>. In
seguito è intervenuto il Presidente dell’A.N.P.I. di Spoleto, Gian Paolo Loreti
presente con la bandiera dei partigiani,
per ricordare quanti ebrei italiani fossero stati ingiustamente perseguitati e
la responsabilità del regime fascista. Loreti
ha ricordato l’aneddoto del suo professore di matematica, che era stato
costretto a non poter utilizzare più un libro, solo perché era stato
scritto da un ebreo. Il decano dei combattenti per la Resistenza ha invitato i
giovani ed i meno giovani ad iscriversi all’A.N.P.I., per tenere sempre vivi i
valori della Memoria e della Resistenza.
In seguito Patrizia Cristofori, Presidente del Consiglio Comunale spoletino,
ha riconosciuto che la memoria deve essere patrimonio di tutta la città,
affinchè non si possano più ripetere queste atrocità e soprattutto si sia
sempre vigili verso tutti gli esseri umani.
Poco dopo ha preso l’avvio lo spettacolo intitolato “Invisibili tra gli
invisibili”.
Fausto Manasse, ha messo in scena una pièce-lezione sulla Shoah di quasi due
ore.
Gli interventi di Manasse erano intervallati dalla fisarmonica della giovane
concertista Eleonora Tomassetti, mentre la scenografia era costituita dalle
sequenze di immagini dei campi di concentramento, foto e materiali di argomento
storico.
Partendo dalla situazione degli ebrei orientali nel sovraffollatissimo campo
di Theresinestadt, Manasse ha saputo descrivere le sofferenze del popolo
ebraico, ma anche la grande dignità e la grande cultura che è stata prodotta in
quei campi. Dalla musica, al disegno, al teatro, all’educazione lì c’è stata
una grande fucina internazionale ed intergenerazionale che ha saputo affrontare con coraggio le camere a gas.
Sono stati approfondite
anche le torture e gli omicidi che hanno visto traigicamente protagonisti i
portatori di handicap, considerati dei “sub-umani”, la cui assistenza era
considerata solo un costo per la società.
Migliaia di migranti di cultura romanì e di altre popolazioni non
omologabili furono trucidati, anche se paradossalmente ne era stata accertata
una linea ariana.
Gli omosessuali uccisi non si sono potuti contare, furono stimati tra le
10.000 e le 600.000 persone. La loro persecuzione fu ancora più grave poiché
fino agli anni ’70 furono in vigore delle leggi razziste, che li
costrinsero a non raccontare le loro sofferenze.
Purtroppo occorre registrare che nonostante siano passati 67 anni da quei
tristi episodi, anche in Umbria, come è successo a Gubbio in questi giorni, si
perpetrano episodi di razzismo, come la cancellazione della lista comunale
delle coppie di fatto.
Toccante è stata il racconto sul programma di eutanasia Aktion T4, che ha
preso di mira i giovani e le persone affette da malattie
genetiche,
inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche.
Durate sorte fu anche quella dei prigionieri politici che furono costretti ai lavori forzati
La scelta d’attenzione alle tematiche della recentissima attualità e delle
popolazioni oggetto di violenza, ma meno conosciute, è stato un giusto
approfondimento, secondo l'assunto che le 12 milioni di vittime, non comprendono solo i 6 milioni di ebrei, ma anche di altre popolazioni.
Se si può fare un piccolo appunto si poteva dare più risalto alle
tristi sorti degli seimila ebrei italiani e soprattutto di quelli spoletini, ma è bene
congratularsi con i ragazzi delle scuole che hanno partecipato interessati, al
Comune e agli artisti sul palco.
Speriamo che la musica gioiosa eseguita al termine dello spettacolo da Eleonora Tomassetti ci incoraggi
sempre ad essere rispettosi di ogni essere umano ed aiutare chi è più in
difficoltà.
Bisogna essere sempre vigili e non esitare a segnalare se ci fossero casi di
razzismo, ma a Spoleto la mattinata si è conclusa con l’impegno contro i
luoghi comuni ed il negazionismo.
Alessandro Ciamarra
Presidente Associazione culturale "Terra Umbra" di Spoleto